Lo studio della Preistoria riguarda quel lungo periodo della storia dell'Uomo che precede i primi sistemi di scrittura. In assenza di documenti scritti, si basa
sull'analisi di una immensa mole di oggetti prodotti dall'uomo,
in pietra, in osso e in ceramica. In questo campo di indagine rientra anche lo studio di incisioni
e pitture rupestri, testimonianza delle attività artistiche o spirituali dell'uomo.
Il termine con cui si indica comunemente
questo lungo periodo (in Italia databile da circa 1.000.000 a 3.000 anni fa) è "età della pietra", che comprende
il Paleolitico,
il Mesolitico ed il Neolitico, seguita dall'età dei Metalli (età del Rame ed età del Bronzo).
Il Paleolitico
Il Paleolitico si sviluppa lungo un
periodo che, dalle origini, attraverso il Pleistocene (The Pleistocene in english), termina
alla fine dell'ultima glaciazione. Si suddivide in tre fasi:
Paleolitico inferiore (sino
a 130.000 anni fa), Paleolitico
medio (sino a 35.000 anni fa), Paleolitico
superiore (sino a circa 10.000 anni fa). Nell'arco di
questo periodo si sono sviluppate culture distinte, parallelamente alla evoluzione
delle diverse specie umane e delle trasformazioni tecnologiche nella
lavorazione della pietra. L'economia è basata essenzialmente
sullo sfruttamento dell'ambiente in dipendenza delle risorse
naturali disponibili (caccia e raccolta).
Il periodo Paleolitico è
segnato dalle glaciazioni
Durante il periodo Mesolitico inizia
un miglioramento del clima
Il Mesolitico
Il Mesolitico
(databile in Italia meridionale da 10.000 a circa 8.200 anni fa) è un'epoca intermedia
che si caratterizza per il passaggio da un'economia di caccia e raccolta,
tipica del Paleolitico, ad una basata sulla coltivazione e
l'allevamento, propria del Neolitico.
Si sviluppa a partire dall'Olocene (l'attuale era geologica) caratterizzato da un miglioramento climatico
dopo la fine delle glaciazioni. Il clima più temperato determina l'arretramento dei ghiacciai, l'innalzamento
del livello del mare e l'espansione delle foreste temperate.
Anche la fauna cambia, adattandosi al nuovo clima. Gli insediamenti
umani iniziano a svilupparsi all'aperto, vicino ai bacini
acquitrinosi ed ai fiumi, ma le grotte e i ripari non vengono del tutto
abbandonati. La caccia, ancora dominante, è progressivamente integrata con la pesca e con la raccolta (in aumento rispetto alle epoche precedenti), soprattutto di molluschi nelle zone costiere.
Il Neolitico
Durante il Neolitico
(databile in Italia meridionale da 8.200 a circa 5.000 anni
fa), si diffonde l'economia produttiva, caratterizzata
dall'agricoltura e dall'allevamento: l'uomo impara a produrre
il cibo e cessa di essere solo predatore. A queste innovazioni
economiche corrispondono anche profonde trasformazioni
tecnologiche: inizia nel Neolitico infatti la produzione
della ceramica e la pratica della tessitura. Gli insediamenti
umani sono prevalentemente all'aperto e si sviluppano nella
forma del
villaggio con capanne e
recinti per gli animali (dapprima capre e pecore, poi maiali
e buoi). Talvolta i villaggi sono protetti da profondi fossati
e situati presso i corsi d'acqua, in prossimità
dei primi campi coltivati a grano ed orzo.