In Europa, parallelamente all'estinzione
dei Neanderthaliani e alla
comparsa dei primi uomini moderni,
si realizza il passaggio dal Paleolitico
medio al Paleolitico superiore, caratterizzato da mutamenti
che interessano il modo di vita, le strutture abitative, l'economia,
l'organizzazione sociale e la spiritualità.
Sembra che l'uomo moderno
sia comparso in un momento precoce nelle regioni meridionali
dell'Europa e da qui si sia poi diffuso verso le regioni
centrali e verso i territori dell'Europa occidentale-atlantica.
Il Paleolitico superiore viene
comunemente collegato alla diffusione dell'Homo sapiens
Durante il Paleolitico superiore
il clima è molto rigido, caratterizzato dalla
glaciazione di Würm
I complessi del Paleolitico superiore
europeo si sviluppano nell'ultima fase della glaciazione
di Würm, lungo un arco cronologico compreso tra 35.000
e 10.000 anni circa da oggi e che culmina con un acme glaciale
intorno a 20.000 anni fa.
L'abbassamento generale della temperatura
determina un'estensione delle grandi masse delle nevi e dei
ghiacci presenti nelle catene montuose europee che divengono
barriere naturali tra regioni vicine. Le culture che si affermano
durante questa fase climatica subiscono, anche forse a conseguenza
di ciò, una netta differenziazione.
Fa eccezione l'Aurignaziano, la prima cultura dell'uomo moderno, con caratteri omogenei su tutto il continente europeo.
Nell'area occidentale atlantica si
sviluppa dapprima il Solutreano ed in seguito il Maddaleniano,
mentre nella penisola iberica, italiana e balcanica persistono
tradizioni gravettiane che evolvono nei complessi epigravettiani.
La fine della glaciazione würmiana
è fissata per convenzione a 10.000 anni da oggi. Questo
limite cronologico non solo segna la fine del Paleolitico
superiore e il passaggio al successivo Mesolitico,
ma coincide anche con il limite tra il Pleistocene e l'Olocene.
Nel Materano pochissimi sono i siti
risalenti a quest'età: l'unico decisamente importante
è la Grotta dei Pipistrelli,
la prima grande scoperta di Ridola,
che si trova alla periferia sud della città, sulla
parte destra della gravina.
Venere di Parabita (Le). Periodo
epigravettiano, circa 15.000 anni fa
L'attività principale del
Paleolitico superiore è ancora la caccia
6.2
La vita quotidiana durante il Paleolitico superiore
Durante il Paleolitico superiore
l'economia è ancora fortemente incentrata sulla caccia.
Le tecniche di caccia nella fase più antica del Paleolitico
superiore erano probabilmente analoghe a quelle del Paleolitico
medio; gli strumenti più comunemente usati erano ancora
armi da getto, munite ora anche di punte di osso o di avorio. Nella
fase più evoluta alle zagaglie si associano gli arponi,
utilizzati anche nelle attività di pesca. Durante questo
periodo si perfezionano inoltre i sistemi di immanicatura delle
armi da getto e si sviluppa la pratica, che verrà ampiamente
adottata nel Mesolitico,
di fissare elementi litici di piccole dimensioni in serie (armature)
su un'asta di legno o di osso usata come arma da getto.
L'insediamento tipo è prevalentemente
in grotta o in ripari sotto
roccia; nell'Europa centro-orientale sono invece noti numerosi
accampamenti all'aperto. Nellambito degli accampamenti
ve ne sono alcuni più semplici con una o due abitazioni,
ed altri più complessi, con una notevole quantità
di strutture.
Questi abitati sono costituiti da tende
o capanne, sia seminterrate
sia a livello del suolo, a pianta circolare od ovale. La
presenza di aree specifiche destinate alla lavorazione della
selce o di altre rocce dure all'interno degli abitati suggerisce
una divisione del lavoro determinata dall'abilità
di alcuni individui del gruppo nella fabbricazione di particolari
strumenti litici.
Durante il Paleolitico superiore
gli insediamenti sono prevalentemente in grotta o in
ripari sotto roccia
Sepoltura
6.3 Le pratiche funerarie
Le testimonianze di sepolture sono
molto più abbondanti di quelle del Paleolitico
medio. Esse mostrano una notevole varietà di riti,
una più complessa struttura delle sepolture e certa è
la funzione di corredo degli oggetti associati ai defunti. La
maggior parte presenta un corredo costituito prevalentemente
da strumenti litici, generalmente di pregevole fattura, da manufatti
in osso e corno, quali bastoni forati e zagaglie, da oggetti
ornamentali, quali conchiglie forate, denti di animali anch'essi
con foro di sospensione, vaghi in pietra e in osso, vertebre
di piccoli mammiferi e di pesci.
Frequente è l'uso di ocra rossa,
con cui veniva cosparso il fondo della fossa o il corpo dell'inumato.
6.4 Le manifestazioni artistiche del Paleolitico superiore
I cacciatori del Paleolitico superiore
hanno prodotto un numero molto elevato di opere d'arte, che
in circostanze favorevoli si sono preservate sino ai nostri
giorni. Tradizionalmente si distingue tra una produzione d'arte
mobiliare (statuine e ciottoli) e una produzione d'arte parietale (pitture
o incisioni a parete). Le manifestazioni
artistiche paleolitiche hanno avuto una vasta diffusione
nel continente europeo.
Gli oggetti d'arte mobiliare sono stati ricavati da supporti
ottenuti da ciottoli, lastre e blocchi di pietra oppure da osso, avorio, corno ed eccezionalmente dal legno successivamente incisi, scolpiti o dipinti.
I temi trattati dall'arte parietale sono in prevalenza naturalistici;
riproducono vari tipi di mammiferi (quali mammut, cavalli, bisonti,
uri, cervi, renne, stambecchi, camosci, cinghiali, leoni, lupi
e orsi), pesci (salmoni e trote), anguille, rettili.
I temi trattati dalle pitture rupestri
sono in prevalenza naturalistici