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11.2 Rapporti umani nel vicinato
Impedite nella loro vita sociale, le donne trovavano solo nella condivisione del vicinato uno spazio effettivo di integrazione interfamiliare, un humus di rapporti umani, una, anzi l'unica, forma di associazione amicale e di mutuo sostegno, di aiuto nel lavoro, di assistenza in molti frangenti della vita. Il figlio maschio era accolto alla nascita meglio della femmina: il commento dopo il parto di una femmina era "mala nettete e figghia femmene", notte travagliata e per di più figlia femmina!
La femmina, poco considerata in famiglia per tutta l'infanzia, cominciava a suscitare attenzione ed interesse dall'adolescenza fino ai venti - venticinque anni, quando cominciava cioè a definirsi il suo ruolo futuro di moglie e di madre, attraverso il matrimonio. |
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Popolane appartenenti ad un vicinato |
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