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5.1 I contadini
"Subalterno" l'etnologo Ernesto De Martino definisce il ruolo delle categorie umane che lavoravano ed erano in una condizione di riconosciuta inferiorità rispetto ai nobili e ai signori in genere.

I subalterni lavoravano nell'agricoltura e nella pastorizia, le due attività sulle quali si reggeva l'economia dei Sassi. Esisteva una precisa gerarchia. Nel mondo contadino, subito dopo i signori, c'erano i vrazzali, che dopo il 1870 avevano potuto acquistare a basso prezzo i beni espropriati della Chiesa. Vrazzali erano d'origine gli industriali che nel corso del '900 costruirono le loro fortune.

 
 
Vrazzalo

Un vrazzalo, anni '60

 
 
Mietitore

Mietitore, foto del 1910 circa

Subito sotto c'erano i giornalieri, contadini senza terra che si offrivano per lavori occasionali. Nella masseria di un signore il massaro di campo dirigeva il lavoro dei coloni e dei garzoni, salariati ed ordinati gerarchicamente. A piccoli lavori ed all'aia provvedevano le donne, guidate da una massaia più anziana. Per la zappatura nel '900 si prendevano gli uomini della piazza, quelli che, non avendo lavoro, passavano la loro mattina in piazza.

Ai mietitori la giornata di lavoro veniva retribuita con una schienata cioè un pezzo di 2 kg - di pane, una minestra di verdure, tre caraffe e mezzo di vino, un poco di carne ovina, ma solo il giovedì e la domenica. Alla fine della mietitura della ricotta: il mietitore poteva bastare solo a se stesso...

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