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7.1 Vita di San Giovanni da Matera
Cento anni prima della nascita di San Francesco, un animo francescano era nato nelle grotte di Matera. Qui, un uomo dotato di grande religiosità, ma anche di forte spirito di iniziativa, fondava un ordine monastico organizzando la vita degli eremiti. Quest'uomo era San Giovanni da Matera, fondatore dell'ordine pulsanese. Giovanni de Scalzonibus nacque probabilmente verso il 1070 da parentibus non gregalibus, da una famiglia nobile. Sin da giovanissimo, dicono i suoi biografi - tra cui Anselmo Pecci, arcivescovo di Matera, che trasse notizie da un manoscritto cartaceo della Biblioteca Alessandrina di Roma, a sua volta trascrizione, del 1609, di un canonico materano da un antico codice della cattedrale - sentì l'attrazione della vita eremitica.

Del resto erano quelli anni molto difficili per la Basilicata e il Meridione in genere: la conquista normanna aveva fatto delle terre meridionali un grembo di fermenti ed innovazioni, ma aveva anche instaurato un clima da crociata e sparso lutti e sangue.

 
 
La basilica di San Nicola

La basilica di San Nicola

 

In questo lembo del sud così vicino all'oriente, nel 1089 papa Urbano II - che nello stesso anno aveva consacrato la Basilica di S.Nicola, voluta dai Normanni, a Bari - aveva lanciato l'idea della riconquista cristiana di Gerusalemme: lo aveva fatto a Melfi, l'antica capitale normanna, nel corso del terzo Concilio che si svolgeva nella città lucana.

Nel 1093 Urbano II si era recato a Matera, dove aveva soggiornato con un grande seguito: anche nella città dei Sassi, dunque, si respirava aria di crociata e di guerra santa. A spingere il giovane Giovanni verso la vita solitaria della preghiera dovette contribuire, però, anche l'esempio dei monaci degli insediamenti basiliani, che i Normanni arricchirono di presenze.

 

Abbandonata la famiglia, vestito poveramente e a dorso di un asinello, Giovanni lasciò Matera ed arrivò all'isola di San Pietro, presso Taranto, dove visse per un po' con i monaci basiliani dell'isola.

Bisognoso di una maggiore solitudine perché la sua spiritualità si esprimesse in pienezza, Giovanni - mentre i ricchi genitori lo cercavano disperatamente - si recò in Calabria e poi in Sicilia, dove abitò un vasto ed inaccessibile eremo. Il suo letto era "...l'acqua gelida, in cui, per non dormire, si immergeva fino alla gola. E nell'acqua passava sempre la notte, legato con una fune al tronco di un albero..."

Dopo aver rafforzato il suo animo, turbato anche da incubi e visioni, si sentì finalmente pronto per cominciare la predicazione e l'evangelizzazione del popolo.

 
 
Isola di San Pietro

L'isola di San Nicola davanti al porto di Taranto

 
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