4.1 Eremi e cenobi
Le chiese rupestri di Matera sono un fenomeno singolare, nel quale è possibile intravedere un linguaggio architettonico unitario, che sperimenta e codifica forme originali di edifici di culto. Nel corso di un processo evolutivo durato parecchi secoli gli eremiti materani passarono a vita comunitaria, prima con la struttura insediativa della laura, poi con il cenobio, che definiscono sistemi di vita diversi. Gli eremi o asceteri - le celle degli anacoreti - sono spazi ipogei con planimetria informe, posti in luoghi scoscesi ma con ingressi protetti. Le pareti nude hanno qualche croce graffita, nicchie per le lucerne ad olio o per le icone.
San Nicola dell'Annunziata
Bellissimo è l'eremo del vallone della Loe, che ha un singolare ingresso triforato (con tre archi). Le laure sono grotte a sé stanti con al centro una chiesa, luogo d'incontro degli eremiti, dediti alla preghiera.
San Nicola dell'Annunziata è un esempio del passaggio dalla laura al cenobio: dalle singole celle poste a raggiera intorno alla cripta ed alla cisterna dell'acqua, si è passati ad un grandioso cenobio a quattro piani, ricavati sullo strapiombo della gravina, in posizione decentrata rispetto alla cripta. Sebbene i solitari anacoreti avessero ingentilito le loro cripte, solo con l'impianto monastico comunitario la chiesa si arricchisce di elementi liturgici architettonici e pittorici.
I cenobi sono vani molteplici e comunicanti: dimore complesse, pur nella loro rozzezza, a volte stratificate per la conformazione della massa rocciosa.
I giacigli sono scavati nei massi e tagliati nella pietra sono anche gli scanni, i tavolati, i luoghi di preghiera, le cisterne per l'acqua ed i pozzi per le provviste alimentari. Nelle tracce lasciate nelle grotte è possibile ricostruire l'ambiente e la vita delle comunità religiose, le penitenze, i digiuni e le macerazioni dei monaci.
Essi, che avevano scelto il ritorno ad una vita primitiva per rafforzare quella spirituale, praticavano però anche il lavoro dei campi. Accanto ai cenobi ci sono spesso cappelle funerarie o tombe simili a quelle della Cappadocia.