3.2 Aspetti interculturali Componenti orientali e bizantine, motivi culturali autoctoni, entrati nel costume e nella mentalità, riprese di alcuni sistemi costruttivi di età pre-romanica, concorrono a rivelare la complessa realtà dell'architettura grottale. Gli abitanti delle strutture rupestri, insomma, non furono estranei al generale processo di civiltà che si andava definendo mediante influssi culturali polivalenti.
La fusione tra struttura architettonica e decorazione pittorica nelle chiese rupestri è un altro aspetto interessante della civiltà delle grotte. La pittura parietale non ha soltanto un aspetto decorativo ma rivela un'importante cultura iconografica. Gli affreschi rispondono prima di tutto ad un bisogno devozionale all'interno di una dimensione sacrale, legato al processo psicologico-religioso della mentalità del committente o del fruitore, e quindi radicato in una tradizione.
I fatti devozionali sono a-temporali e ciò determina la forma ed il linguaggio figurativo dell'arte, impedendo, però, una collocazione cronologica.
Tre sono comunque i nuclei agiografici fondamentali dell'arte figurativa rupestre: uno legato alla tradizione bizantina, uno a quella crociata, l'ultimo inserito nella tradizione locale.
Antiocheni, alessandrini o costantinopolitani sono i cicli di San Andrea, Santa Margherita o Marina, Santa Caterina, San Antonio Abate.
Cripta di San Guglielmo, la Trinità: affresco
Crociati quelli di santi guerrieri come San Giorgio, San Procopio, San Teodoro, San Demetrio. Il culto dell'Arcangelo Michele si pone alla confluenza tra tradizione longobarda e quella bizantina, come quello di San Nicola sullo sfondo delle leggende intorno alla traslazione delle reliquie da Myra a Bari.
San Giorgio
I Santi Procopio, Demetrio, Nestore
San Teodoro
San Demetrio
Exultet
Il culto dei Santi protettori delle attività artigianali o delle corporazioni va legato al quadro di un'economia rurale, dentro cui vive la civiltà rupestre.
Si deve poi parlare di una tradizione liturgico-devozionale bizantino-normanna, ampiamente diffusa in Sicilia ed in Puglia.
E' innegabile che, per esempio, le miniature negli Exultet baresi abbiano un collegamento con le pitture delle chiese rupestri, che dunque presuppongono una tradizione di culto strettamente connessa con le componenti storico-sociali meridionali, sia d'influsso bizantino-orientale sia normanno-benedettino, oppure legate alle crociate ed alle correnti di pellegrinaggio in Terra Santa, o ancora alla stratificazione sociale del territorio, dominato dai ceti rurali.