3.3 La
vita quotidiana
durante il Paleolitico inferiore
L'Homo
erectus si distingue per una maggiore capacità
di adattamento alle diverse situazioni. Due fattori favoriscono
questo processo:
- la conoscenza del fuoco;
- l'utilizzo di nuove tecniche di
caccia.
Le più antiche testimonianze
dell'uso del fuoco risalgono
al periodo compreso tra 450.000 e 200.000 anni fa. Il controllo
del fuoco aumenta le possibilità di difesa, di conservazione
e preparazione dei cibi. Consente inoltre di illuminare e
riscaldare gli ambienti, favorendo lo stanziamento umano
anche nelle regioni fredde.
L'Homo erectus conosce ed utilizza il fuoco
L'Homo erectus utilizza strumenti come il giavellotto di legno per cacciare
I resti scheletrici degli animali cacciati,
rinvenuti negli accampamenti del Paleolitico inferiore, provano
l'affinamento delle tecniche di caccia, che si avvalevano,
presumibilmente di nuovi strumenti quali il giavellotto
di legno. Non si può
escludere che venissero adottate anche altre tecniche,
come le trappole ed il fuoco stesso.
Le nuove tecniche di caccia consentono l'abbattimento
di grandi mammiferi quali l'elefante e il rinoceronte.
La scelta era orientata di preferenza verso gli individui
giovani che potevano essere più facilmente isolati
e cacciati e fornivano carne di migliore qualità.
Nel corso del Paleolitico inferiore
muta anche lo sfruttamento delle diverse parti degli animali
cacciati. Se nei primi tempi si sfruttava infatti soprattutto
la carcassa, in una seconda fase si osserva una decisa preferenza
per le membra. Dallo studio dei resti scheletrici in vari
siti acheuleani, si è rilevato che i cacciatori macellavano
gli animali fuori dalle aree abitate quotidianamente, utilizzando
gli arti anteriori e posteriori ed abbandonando il resto.
È inoltre documentata la pratica di perforazione del
cranio per consumare il cervello.
L'organizzazione degli accampamenti e la pratica della
caccia collettiva a prede di grande taglia, come gli elefanti
ed i rinoceronti, suggeriscono un'organizzazione del gruppo
molto sviluppata.
Graffito di elefante
Ubicazione dei siti rispetto alla città di Matera
I
reperti
Nel Materano questa fase paleolitica
è documentata da numerosi siti, distribuiti lungo
terrazzi di origine fluvio-lacustre, che hanno restituito
materiale acheuleano.
I più importanti sono:
- Masseria
Porcari in contrada Serra Rifusa
- Palombaio
dell'Annunziata in località Selva
- Grottolini lungo la strada per
Picciano
- Pietrapenta e S.Martino sui
pianori del torrente Gravina
di Picciano, più a
valle di La Martella.