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21.1 La Crapiata

Festa antichissima, sicuramente d'origine pagana, la crapiata conserva ancor oggi il mistero intorno all'etimo del suo nome. Diverse e tutte fondate le possibili origini:

  • dal latino crapula , ubriachezza, orgia: durante la festa infatti si bevevano vini e liquori dolci
  • da crapa, capra, perché la domenica successiva alla festa si scuoiava e si cucinava una capra
  • da cràpia, voce calabrese che indica il cavalletto a tre piedi a cui si appende il paiolo dove si cucinavano i legumi
  • da crampa o cramba, in greco krambe, che è la pianta di ceci o di fave o di piselli.
 
 
Macina

Anche nei giorni di festa la dieta rimaneva assolutamente povera

 
 
Piselli

Ai legumi spettava la parte del leone nella dieta dei contadini di Matera

La festa aveva luogo il 1° agosto di ogni anno come celebrazione dell'abbondanza e ringraziamento per il raccolto dell'annata. L'ultimo giorno di luglio le donne del vicinato, tutte insieme, pulivano grano, ceci, fagioli, fave e gli altri legumi del raccolto: li mettevano a bagno per tutta la notte e la mattina dopo li cucinavano.

La cottura avveniva all'aperto nel cortile: in un paiolo posto su un treppiedi, i legumi cuocevano a fuoco lentissimo, solo con acqua e sale. La festa incominciava a sera, dopo il lavoro.

Si mangiava, si beveva, si ballava fino a mezzanotte. Era questa la conclusione dell'anno lavorativo: il 15 agosto, infatti, scadeva l'ingaggio dei salariati e si chiudeva il contratto d'affitto dei terreni e delle case, che poteva anche essere riconfermato. Il 16 agosto i contadini andavano in piazza V. Veneto e, attraverso i sensali, cercavano nuovi padroni.

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