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Una lenta ritualità scandiva i giorni del Natale ed a segnarli erano la consumazione di cibi eccezionali: i taralli all'olio, l'arrosto, il rosolio. Nel vicinato ci si voleva più bene o almeno così sembrava.
Si gareggiava negli allestimenti dei presepi, la notte del 24 si andava alla messa in Cattedrale, seguendo la processione che portava il Bambino nella mangiatoia del grande presepe del Duomo. I regali erano qualche mandarino, un meloncino, le arance, la mela cotogna, il cioccolato, che si mangiava di casa in casa. |
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