I fossili sono resti di esseri viventi,
organismi monocellulari o strutture più complesse,
che non hanno subito l'effetto della decomposizione. Soprattutto
le parti dure dell'organismo, come ossa, denti, gusci,
ma talvolta quelle molli, quando sepolte, rimangono intrappolate
e fissate in eterno in strati di argilla o di sabbia, che
col tempo si compattano, trasformandosi in rocce. Esistono
anche fossili di animali conservati "in toto": è
il caso di insetti inglobati nella resina, divenuta poi ambra,
o di mammut, rimasti "prigionieri" dei ghiacci.
Insetti fossili intrappolati nell'ambra
Fossile
Nel tempo, il materiale organico del fossile si discioglie
nel minerale - calcite, silice, fosfato di piombo o di zinco
- che lo "incastra": è per questa ragione
che il fossile appare per lo più "pietrificato",
sottoposto cioè ad un processo di mineralizzazione.
I fossili sono, pertanto, l'espressione più netta
della storia del nostro pianeta, documento delle età
più antiche della vita.
Risalgono a circa 400 milioni d'anni
fa, ad esempio, i coralli paleozoici, fossili di questo
splendido organismo dei fondali marini. Lo studio condotto
su tali organismi ed in particolare sulla loro caratteristica
di crescere costantemente ed in maniera regolare più nelle
ore diurne rispetto a quelle notturne ha consentito
di riscontrare differenze sostanziali nella durata del
giorno nelle fasi più remote della storia della terra.
Conseguentemente il moto di rotazione della terra doveva
essere circa il 10% più rapido di quello attuale.
A quei tempi, quindi l'anno era più lungo e durava
all'incirca 400 giorni.
Fossili di coralli paleozoici
Il corallo
Fossile di una chela di granchio
Fossile di conchiglia
Stelle marine fossili
Dall'analisi delle formazioni
coralline fossili, unitamente al fatto che il corallo, per
svilupparsi, ha bisogno di acque limpide e di una temperatura
compresa tra gli 11°C. e i 23°C., si è potuto
risalire alle paleotemperature dell'acqua ed alle loro
variazioni. Nei depositi del Giurassico superiore della regione
del Giura franco-svizzero è stato rilevato ad esempio
il progressivo ritiro delle formazioni coralline verso sud.
Questo indica un progressivo raffreddamento del clima a nord.
Fossili di palme e magnolie ci parlano
di climi caldi, quelli di conifere di climi freddi. Allo stesso
modo, fossili di mammut, renne, ermellini evidenziano zone
gelide e quelli di rinoceronti, leoni, ippopotami ed elefanti,
circoscrivono aree con temperature decisamente più
calde.
Le fasce di accrescimento nelle conchiglie dei molluschi,
nei coralli, nelle squame dei pesci, così come le successioni
di anelli nei tronchi degli alberi, ci indicano gli accrescimenti
annuali e l'età che l'essere fossilizzato
aveva al momento della morte.
In una successione di strati è, pertanto, riconoscibile
anche l'influenza che le variazioni climatiche o il livello,
ad esempio, di salinità o di ossigenazione delle acque
hanno avuto sulla durata della vita.
Attraverso i fossili è pure possibile ricostruire una
paleogeografia, ossia una ricostruzione abbastanza verosimile
dei paesaggi geografici nelle più lontane ere geologiche.
I ritrovamenti di molluschi fossili, tipici di zone litoranee,
permettono di ricostruire le linee di costa degli antichi
continenti. Ugualmente l'area di distribuzione di determinate
specie fossili consente di misurare, con una certa approssimazione,
l'estensione di una superficie marina o oceanica.
Conchiglia
Fossili
Persino l'incidenza e la dinamica delle
malattie - la paleopatologia - sono ricostruibili attraverso
i fossili, che ci danno notizia di forme mostruose dovute
a deviazioni genetiche, di tumori causati dall'attacco di
parassiti, di processi infiammatori ed artritici causati dagli
ambienti ad alto tasso di umidità.
Ci sono anche "fossili viventi",
individui - animali e vegetali - appartenenti a specie a basso
tasso evolutivo, rimaste, quindi, inalterate da tempi remotissimi
fino ad oggi. Essi non si sono estinti perché - mutate
le condizioni di vita ed apparsi "concorrenti" più
agguerriti - si trasferirono in habitat più sicuri,
zone-rifugio, adattandosi poi lentamente a questi nuovi ambienti.
Fauna fossile vivente è costituita dai mammiferi marsupiali
australiani, dall'opossum, che è un mammifero
insettivoro marsupiale, invariato dal Cretaceo. Fossili viventi
vegetali sono le Cycas, il ginkgo biloba, le metasequoie.
Un fossile vivente: l'Opossum
Il mito di Polifemo. Probabilmente
ispirato dalla scoperta di crani fossili di elefanti
nelle grotte siciliane
Ma i fossili non sono solo documenti
o insistenze del passato.
Sono stati e sono ancora importanti per lo sviluppo, in quanto
fonti di energia: carbone, petrolio, metano; risorse per l'industria
edile: calcari, materie plastiche derivate dal petrolio; per
l'agricoltura: fosfati, nitrati, torba; per la chimica:
nitroglicerina...
E i fossili sono circondati anche da un'aura di leggenda
e di mito.
Il mito delle sirene dev'essere stato ispirato dal ritrovamento
di resti fossili di foche; quello di Polifemo e dei Ciclopi
dalla scoperta di crani fossili di elefanti nani nelle grotte
siciliane.