1.5 La Piattaforma Apula dal Pliocene al Miocene
La spinta della placca africana contro quella europea provoca, nel corso della successiva epoca del Miocene, la ulteriore riduzione del bacino della Tetide e la formazione della catena montuosa appenninica (orogenesi appenninico-maghrebide e dinarico-ellenica). La Tetide viene, così , ad occupare un'area poco più vasta di quella dell'attuale Mediterraneo.
Nel corso dell'orogenesi appenninica, dal Miocene al Pleistocene, la Piattaforma Apula risente delle spinte tettoniche che causano la sua frammentazione in blocchi posti a quote diverse.
Fig. 3: La sezione geologica evidenzia la doppia gradinata strutturale che si sviluppa a partire dalle Murge alte
(da Tropeano, 2003b, modificato)
Il tratto pugliese della Piattaforma Apula (detto "Avampaese Apulo") si presenta,così, come una zona rialzata di origine tettonica, anche definita "horst", estesa in direzione NordOvest-SudEst, dalla quale si dipartono due opposte gradinate di faglia: una si immerge verso l'Adriatico mentre, l'altra si immerge verso l'Appennino andando a costituire il basamento di un ampio e profondo bacino marino (fig. 3) . Questo bacino di sedimentazione, noto come "Avanfossa Bradanica", sarà colmato da una consistente sedimentazione argillosa durante il Plio-Pleistocene.
Faglie trasversali interrompono la continuità della struttura a horst dell'Avampaese Apulo costituendo la depressione del Tavoliere delle Puglie, tra il Gargano e le Murge, e quella della piana brindisina, tra le Murge e le Serre Salentine.
Anche la Murgia di Matera, che appartiene all'Avampaese Apulo, corrisponde ad un piccolo horst separato dalle Murge Pugliesi da una zona ribassata tettonicamente detta "graben" (fig. 4).
Fig. 5a: Evoluzione dell'arcipelago paleomurgiano e della Fossa Bradanica
(da Tropeano, 2003b, modificato)
Quest'area della piattaforma appare, durante il Pliocene superiore (circa 2 milioni di anni fa) come un vasto arcipelago dove i blocchi sollevati costituiscono le isole rocciose calcaree, mentre i blocchi ribassati corrispondono a bracci di mare poco profondi (fig. 5a).
Lungo le coste di queste isole si depositano sabbie e ghiaie carbonatiche costituite sia da resti di gusci di organismi marini, sia da frammenti provenienti dall'erosione delle rocce calcaree affioranti sulle stesse isole. Così si originano le rocce della formazione delle "Calcarenite di Gravina".